venerdì 23 marzo 2012

Una storia d'amore

Oggi mi è capitato di sentirmi raccontare una cosa che mi ha profondamente colpito. E' la storia di due maiali, maschio e femmina, che vivevano insieme presso un contadino, o comunque uno che "tiene i maiali".
 C'erano anche altri maiali, ma loro due erano inseparabili.
Un giorno il contadino ha ammazzato la femmina praticamente sotto agli occhi del maschio. Che è morto di dolore, quello stesso giorno.

La persona che mi ha raccontato questo fatto, avvenuto vicino a casa sua, ha commentato: "Pensa che romantico!" e poi per pranzo si è mangiata pasta con pancetta.
Una storia terribile, e purtroppo solo una di innumerevoli vicende simili, che accadono ogni giorno dovunque degli animali vengono ammazzati, ma della maggior parte delle quali non avrò occasione di venire a conoscenza (e meglio così, da un certo punto di vista, perchè mi fa sempre male sentire della freddezza degli Uomini verso gli animali, e questo episodio ha davvero turbato la mia giornata, come un'ombra nel sole di marzo).
Una storia d'amore, e di morte.
Mi ha dato molto fastidio che sia stata raccontata come un semplice aneddoto, di cui sottolineare il romanticismo piuttosto che il dramma. E il solito commento retorico dei presenti, del tipo, eh sì, anche gli animali hanno dei sentimenti. Peccato che queste stesse persone continuino a mangiarle, queste creature dotate di sentimenti, e senza neanche, almeno apparentemente, il profondo disagio che ho avuto io nella mia vita di onnivora.
Ho provato talmente tanta tristezza e rabbia pensando alla vicenda di quei due poveri maiali che me ne sono stata per conto mio a mangiare la mia fetta di focaccia con le patate, a costo di apparire musona.
E' stato uno di quei momenti in cui mi sento molto sola davanti ad una massa di persone che non dico prendano queste cose con leggerezza, ma certamente senza quella partecipazione che sento io. Persone simpatiche, piacevoli, ma che accettano l'uccisione degli animali perché la ritengono ineluttabile, ed è per loro un breve pensiero triste da allontanare con un sospiro contrito.
Persone che amano certi animali ma che non condannano lo sfruttamento e la morte di altri.


Gli animali "da reddito" (come sempre, sottolineo quanto sia orribile questa espressione) non sono degli oggetti. Hanno dei sentimenti, una personalità, stabiliscono certamente delle amicizie con i loro simili, anche molto profonde, come questi due sventurati maiali.
Quando vengono ammazzati lasciano dietro di sé degli individui che sentiranno la loro mancanza. Che sapranno, senza ombra di dubbio, che non li rivedranno più perché quelle creature a due gambe hanno fatto ai loro amici qualcosa di terribile.
Dovremmo pensare anche a questo aspetto del dramma degli animali, aspetto che a mio modo di vedere getta ulteriori ombre sulla triste abitudine allo sfruttamento animale.
Davvero vogliamo continuare a mangiare creature che hanno avuto degli amici ? Creature che non chiedevano nulla se non vivere con questi amici la loro esistenza tranquilla, giorno dopo giorno, proprio come noi? Creature che hanno saputo amare, semplicemente, senza tutte le nostre complicazioni umane?

Mi chiedo quanto siamo ciechi per non vedere la mostruosità di tutto questo, e se saremo mai in grado di aprire finalmente gli occhi e il cuore.


9 commenti:

  1. Gli animali hanno un cuore, sangue nelle vene e riempiono d'aria i loro polmoni come facciamo noi.
    Dove sta la differenza? Chi è l'uomo per poter decidere della vita o della morte degli animali?
    Perchè si da tutto per scontato, abitudini e gesti che non potranno mai cambiare perchè (da una recente discussione fatta con un carnivoro) sono millenni che l'uomo si nutre di carne...
    Ma ai più non viene da pensare che sono millenni che siamo degli assassini?!
    Per quel dolore patito dai due esseri veramente intelligenti, capaci di sentimenti tanto puri ed elevati che certi uomini nemmeno se li sognano, resta solo la consapevolezza che sono questi gli esseri veramente degni di esistere...
    E poi Martigot, la sofferenza che accumulano gli animali portati al patibolo, che sopportano viaggi in condizioni indescrivibili, al freddo oppure nel caldo più torrido, accumulano nel loro sangue, nei loro tessuti talmente tante tossine che secondo me, neanche tanto secondo me, quella povera carne che poi verrà mangiata dai carnivori non credo faccia poi tanto bene!

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  2. Mamma mia che storia triste... mi viene da piangere, guarda.

    Non ci posso pensare che l'uomo, un mio simile, il mio stesso vicino di casa che con indifferenza compra le salsicce, i miei amici ancora purtroppo onnivori, i miei parenti più cari, come anche i miei genitori, che pure amo, ma che da quell'orecchio non ci vogliono sentire, e così tantissime altre persone possano provocare così tanta gratuita sofferenza a degli esseri meravigliosi e capaci di puro amore (puro amore, completamente disinteressato, come mai noi saremo in grado donare altrettanto, troppo presi dal nostro Egoismo).

    Povere creature...
    E comprendo, Martigot, la tua profonda sensazione di solitudine di oggi, la comprendo benissimo.

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  3. Maura e Biancaneve, per fortuna ci sono anche persone come voi, e sono molto contenta di avervi conosciuto, sia pure virtualmente :-)

    Non dico che chi non comprende appieno il nostro punto di vista sia una persona cattiva o indegna (però quanto mi fanno arrabbiare, a volte), la maggior parte di coloro che mi stanno intorno non è vegetariana ma possiede qualità umane apprezzabili. E' solo che secondo me non si sono mai soffermati davvero a pensare all'orrore che riserviamo agli animali, adeguandosi anche inconsciamente alla dominante cultura specista. E questo mi amareggia molto.

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  4. questo post mi ha fatto una tenerezza incredibile per quanto riguarda la storia dei maialini.
    e mi ha dato un dolore infinito per il resto.
    diffondiamo, continuiamo, spargiamo anche solo l'idea che sia assurdo mangiare gli animali.
    ti condivido dappertutto.
    grazie.

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    1. E chissà quante storie simili si verificano in ogni allevamento, quanti legami spezzati ogni giorno...

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  5. Anche a me questa storia ha toccato parecchio.
    Io ne farei un volantino, e lo distribuirei fuori dalle salumerie, dai supermercati, dai ristoranti.

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    1. Se almeno aver assistito ad una cosa del genere fosse servito a quell'uomo a vedere finalmente gli animali con occhi diversi e a smettere di ucciderli...Ma a quanto pare non è stato così, e ciò mi fa purtroppo pensare che certe persone da questo punto di vista non sanno cambiare. Confido comunque sempre che la maggioranza sia più sensibile e più pronta al cambiamento...
      Bisognerebbe mettere insieme un po' di storie come questa e diffonderle, hai ragione.

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  6. l'uomo non è capace di quell'amore lì.. quasi mai.
    spesso fra gli animali che mi circondano mi sento più appagata che con le persone..di cui penso ogni giorno meno bene.

    le statistiche per fortuna parlano chiaro.. ci sono molti giovani che si affacciano alla scelta vegetariana. e menomale.

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  7. Più che una storia d'amore mi è sembrata una presa per il culo, raccontata così alla leggera prima di un pasto a base di maiale (scusa i modi rudi).
    Che infinita tristezza.
    Mi spiace per quel povero dolce maialino e per la sua compagna.

    Quando mi capitano cose simili, ovvero di sentir dire scempiaggini simili, per poi vedere gente rammaricata per la morte di un animale, mangiarne un altro, mi viene in mente quella scena di Trainspotting, quando Mark, assieme ad amici e famliari pensa di non essersi mai sentito così solo.
    Anche io mi sento così spesso.

    La vita è dura. E la gente è stupida.

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