lunedì 20 maggio 2013

La storia di Totò

Ho conosciuto Totò qualche anno fa, presso il piccolo salone di Angela, la mia parrucchiera. Vado a tagliare i capelli e, disteso in tutta la sua gattosa cicciosità, vedo un micione che ronfa beato sul divanetto di attesa. Ho dovuto spostargli delicatamente la coda per riuscire a sedermi, e poco dopo me lo sono trovato sulla rivista che stavo sfogliando, appoggiata sulle ginocchia.
Mentre mi tagliava i capelli, Angela mi ha raccontato la storia di Totò. Il suo proprietario non se ne è mai curato, quasi neanche gli dava da mangiare, tantomeno lo portava dal veterinario le volte che ne ha avuto bisogno. Totò così ha cominciato a passare le proprie giornate nel salone della parrucchiera, trovando in Angela, che è davvero una bravissima persona, nonché gattofila, qualcuno che si prendesse cura di lui con amore.
Nella bella stagione se ne stava disteso sul muretto fuori del negozio, d'inverno sul divanetto interno, o sulle ginocchia di qualche cliente, inondando di pelo, va detto, i vestiti della "vittima".
Ma come si fa ad arrabbiarsi guardando negli occhioni di Totò?
Insomma, il gattone divenne ben presto di Angela.
Qualche tempo fa lei si è trasferita in un nuovo salone, sempre nello stesso comune, solo in una zona più sopraelevata. Totò non ha fatto una piega.
Quando poco prima di Natale sono stata da Angela (e ho anche scattato le foto qui sotto), l'ho trovato perfettamente a suo agio nel nuovo ambiente, anzi, la sua padrona mi ha detto che è come se per lui non fosse cambiato proprio niente. Anzi, ha subito preso possesso delle nuove poltroncine. Un gatto zen.
Poi, poco tempo fa, Angela ha avuto un bambino. Vado a trovarla con un regalino e dopo un po' che chiacchieriamo noto Totò su una poltroncina nel soggiorno (l'appartamento è sopra al nuovo salone), che ronfa beatamente. Dopo un po' salta giù, due passi, e raggiunge Angela e il neonato sul divano, e cerca di trovarsi anche lui un posto tra le braccia della sua "mamma". Ma senza alcuna invidia o cattiveria nei confronti del bambino. Ancora una volta Totò si è dimostrato pacifico e adattabile, una pasta di gatto, potremmo dire.
Angela mi ha raccontato che quando esce con la carrozzina deve farlo di nascosto, altrimenti Totò la segue, anche fino al comune confinante, e lei naturalmente ha paura che possa succedergli qualcosa :-)
Qui sotto qualche immagine del mitico Totò.







6 commenti:

  1. Totò è un mito, oltre ad essere bellissimo!!!! Brava Martina, hai fatto bene a pubblicare questa storia... bella e veritiera su come i mici sappiano adeguarsi a noi umani e a tutti i cambiamenti, se c'è l'amore!! E bravissima anche la tua parrucchiera-gattofila :-)

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  2. Ciao Marty!
    Una storia bella e commovente nella sua semplicità.
    Si perchè l'Amore non è complicato, basterebbe lasciare aperto il nostro cuore invece di trincerarlo dietro a pregiudizi e apatie mortali.
    Come succede a noi esseri umani, anche Totò ha incontrato la sua anima gemella, la persona eletta a ricevere tutto il suo grande Amore e vera fedeltà.
    Ad avercene di affetti umani così nobili!
    Un abbraccio di buona serata;-)

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  3. Bello cicciotto, eh? assomiglia alla gatta del mio museo, che proprio poco tempo fa è andata in onda su una rete nazionale!

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  4. E' bellissimo, e persone come Angela ce ne vorrebbero tante!!!!!

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  5. Bellissimo!
    Io andrei ogni settimana a farmi la piega solo per vederlo. ;-)

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  6. Riferirò i complimenti a Totò e ad Angela :-)

    un saluto a tutte!

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