sabato 8 ottobre 2011

Perché questo blog

Da bambina amavo immaginare di fare parte di un'organizzazione segreta che si occupava di salvare gli animali prigionieri dei laboratori o degli allevamenti lager, o comunque vittime della crudeltà dell'uomo. Fantasticavo di agguati ai camion che portano gli animali al macello, di missioni negli allevamenti per portare in salvo tutte le povere creature là rinchiuse, o ancora di tori sottratti alle torture dell'arena.
Soprattutto immaginavo come mi sarei presa cura di loro, dell'affetto con cui avrei lenito la loro paura, e di come a poco a poco quegli animali che avevano conosciuto solo stenti e sofferenza e freddezza avrebbero cominciato ad assaporare la vita, lasciandosi l'orrore alle spalle.
Nella mente avevo costruito un rifugio bellissimo, nascosto tra le Alpi, un luogo tranquillo fatto di pendii di morbida erba, di quel verde che si vede solo in alta montagna, e belle stalle pulite, e il vento profumato di fiori ad accarezzare quei corpi che tanto avevano sofferto e che erano sempre stati rinchiusi.
Allora avevo solo una vaga idea delle sofferenze degli animali, più che altro intuivo che cose terribili accadessero loro in luoghi tenuti nascosti, e avevo un brivido ogni volta che, per andare a trovare i miei nonni, passavamo in auto nei pressi del macello di Mendrisio.
Crescendo, ho inevitabilmente appreso dettagli terribili sulla sorte di migliaia e migliaia di animali, e delle loro vite condannate a perdersi nell'indifferenza. L'orrore da astratto si è fatto più concreto, e ha aumentato l'empatia che da sempre provavo nei confronti di quelle sventurate creature.
Il mio sogno di bambina, quell'alpe verdeggiante e sicuro dove accogliere e curare tanti animali salvati dall'orrore della zootecnica, o della sperimentazione scientifica e cosmetica, o semplicemente dalla ferocia e dal senso di onnipotenza dell'uomo, quel sogno è ancora lì. E come mi consolava allora, un poco riesce a consolarmi anche oggi. Così come la speranza che prima o poi ci renderemo conto che la crudeltà, e la mancanza di empatia e compassione, sono alla base non soltanto delle sofferenze di molti animali, ma anche delle nostre, e che anche noi umani beneficeremmo dell'affermarsi di un senso di fratellanza che va al di là delle razze e delle specie.
Con questo blog desidero condividere le mie idee con persone che provano le mie stesse impressioni, ma anche, nel mio piccolo, portare ad una riflessione coloro che considerano la questione animale un problema assolutamente secondario, da liquidare con la tipica frase  "in fondo sono solo animali".
Persone ben più intelligenti di me hanno avuto e hanno a cuore la condizione degli animali, ritenendola un argomento molto serio su cui riflettere. Io spero di dare a mio modo un contributo, anche se minuscolo.
Dedico questo blog a tutti gli animali oppressi e sfruttati, trattati come oggetti. A tutti quegli animali la cui anima viene calpestata e a cui non é mai stata riservata una carezza, o un gesto compassionevole.
Questo blog é per loro, e per tutti gli umani che decidono di non fare l'abitudine all'indifferenza e alla barbarie.

1 commento:

  1. Splendida la tua fantasia da bambina!
    Sensibilizzare su questi temi secondo me è importantissimo, la disinformazione al riguardo ha dell'incredibile, purtroppo.
    E si tratta della salute degli animali ma anche di quella dell'uomo e dell'ecosistema.

    I migliori auguri per il tuo blog!

    Pietro

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