venerdì 30 novembre 2012

Non preoccupatevi, stanno bene e sono felici





Questo è dunque uno spot di una catena di supermercati svizzera, che al pari di molti altri punta molto sul veicolare l'idea che i loro prodotti sono freschi, bio e provenienti da animali allevati nel rispetto della specie e felici di dare uova, latte, e anche la propria carne ai consumatori umani, che in cambio garantiscono loro un'esistenza serena. Finché glielo concediamo.
Ora, personalmente sono molto affezionata alla Migros, perché ci vado da sempre e diversi loro prodotti  sono deliziosi, tant'è che me li porto anche a Milano ogni tanto.
Secondariamente questo spot è da un lato molto carino, divertente, e ben fatto.

Però, Migros, questa non è la realtà. Non ci puoi raccontare che questa mucca è felice di dare il proprio latte, quando affinché lo produca è stato necessario farle avere un vitellino che alla nascita le è stato prontamente sottratto. Perché il latte ce lo prendiamo noi, e per farlo spremiamo ben bene le povere mucche, dopo appunto averle private dei loro piccoli (con enorme sofferenza da parte di entrambi), e come ringraziamento quando il loro "ciclo produttivo" (orrenda espressione) è esaurito, le mandiamo al macello, dove già avevano concluso la loro breve esistenza i loro figli. Magari questa del filmato verrà risparmiata, proprio in onore della sua partecipazione allo spot. Ma migliaia e migliaia di mucche "da latte" fanno quella fine. Anche nella verdeggiante Svizzera.
E le galline ovaiole? Anche loro vengono spremute ben bene, e anche se vivono in un allevamento a terra (che poi bisogna sempre vedere che cosa si intende, mi pare che spesso siano comunque chiuse in capannoni, a terra, sì, ma sempre rinchiuse; e poi anche se vivono all'aperto in qualche luogo bucolico la loro sorte è segnata ugualmente), quando la loro produzione di uova non risponde più allo standard le galline vengono soppresse. Una volta ho sentito che in Svizzera vengono gassate in appositi camion, o un luogo simile. Animali di meno di due anni, se non sbaglio.
Per non parlare della sorte dei pulcini maschi, che, ovviamente non essendo in grado di diventare produttori di uova, vengono fatti fuori appena usciti dall'uovo, e non scendo in dettagli. Ho sentito che stanno studiando un modo per determinare il sesso del pulcino prima della nascita, per ovviare a questo problema. Per le ovaiole non cambierà niente comunque.

Cara Migros, io ti voglio bene. Ma questa ipocrisia mi fa davvero arrabbiare. Questo non è rispettare gli animali, ma sminuire ancora una volta il loro sfruttamento, la loro sorte infelice.
Dietro l'allegria di questo spot c'è l'occultamento, la rimozione, della realtà. Oltre al solito imperante antropocentrismo, per il quale sembra che gli animali siano su questa terra a nostro uso e consumo, pronti a sacrificarsi per noi, ad offrirci tutto ciò che desideriamo, e a farlo con gioia.
Consumatori, aprite gli occhi, non lasciatevi ipnotizzare dall'apparenza ingannevole dell'allevamento sostenibile. Alla fine è solo sfruttamento. Magari bio, magari dorato, ma sempre sfruttamento.



lunedì 19 novembre 2012

Il destino incerto di M13

M13 non è un robot, né un particolare modello di elettrodomestico, né un modulo, come si potrebbe pensare.
No.
 E' un orso che si aggira tra l'Italia e la Svizzera, e di cui ultimamente si è molto parlato a causa di alcuni suoi comportamenti che hanno messo in allarme la popolazione delle valli.
 E' stato ad esempio avvistato mentre divorava una pecora in Valposchiavo, nel canton Grigioni. Oppure, secondo quanto ho letto su Ticino Online, si è introdotto nel cortile di una scuola (mentre era chiusa), sempre nei Grigioni, a quanto pare per nutrirsi del miele di un alveare sistemato lì. E poi, ciliegina sulla torta, è entrato, tramite sfondamento di una finestra, in una baita, vuota anch'essa (una casa di vacanza occupata prevalentemente nei fine settimana), dove ha fatto razzia di patate e di altri alimenti, e poi ha distrutto alcuni attrezzi custoditi nel capanno, e anche l'aspirapolvere. Il proprietario della baita ora teme che M13 possa tornare mentre lui è presente, e fare con lui ciò che ha fatto con le patate.
Questi eventi sono stati oggetto di una lunga discussione, presieduta dall'ispettore federale della caccia, Reinhard Schnidrig, recatosi nei Grigioni per decidere in sostanza della sorte dell'orso. Ovvero, se sopprimerlo o lasciargli un'altra possibilità.
Fortunatamente per questa volta M13 è stato graziato. Resta però sotto osservazione.
Schnidrig l'ho sentito alla radio che in pratica invitava l'orso ad avere comportamenti più consoni.
Non penso che M13 fosse nel bosco ad ascoltarlo con una radiolina portatile :-)

Ora, in Svizzera è in atto un programma per il ripopolamento degli orsi, di cui se non erro anche il nostro eroe peloso fa parte. Se si vuole reintrodurre l'orso penso che bisogna poi accettare che il nostro si mangi qualche pecora o che spinto dalla golosità tenti di raggiungere alimenti tipo il miele o semplicemente appetitosi.
Forse basterebbe qualche accorgimento per evitare spiacevoli sorprese. Non lo so, custodire meglio le povere pecore, tanto per dirne una. Rinforzare porte e finestre, se proprio si pensa che possa capitare proprio nella nostra baita.
Posso capire una situazione tipo quella di Anchorage, in Alaska, dove effettivamente avviene spesso che orsi (tipo quello qui sotto) e altri animali delle foreste si spingano nel centro urbano a caccia di cibo (e non parlo di esseri umani, ma di cibo che mangiamo noi umani). Ho visto un interessante documentario tempo fa e in effetti non è il massimo trovarsi spesso un orso in giardino che fruga nel cassonetto dell'immondizia, lo comprendo...Ma allo stesso tempo comprendo anche quegli orsi e gli altri animali che si fanno un giretto nella civiltà sperando di mettere sotto i denti qualcosa di diverso dal solito. Come dargli torto? E' accettabile togliere loro la vita perché ci creano disagio, perché osano entrare nei "nostri" spazi?

Un orso in azione ad Anchorage
E come dare torto al nostro M13 se vuole papparsi un po' di buon miele o qualche patata o pane raffermo, e anche una pecora se gli capita?
Insomma, ognuno ha le proprie ragioni. Ma naturalmente le nostre ragioni umane sembrano sempre le uniche di cui tenere conto. Che bello, il ritorno dell'orso! Sì, però non troppo vicino, se ne stia nei suoi boschi, e così il lupo, e il cinghiale, e compagnia bella. Se ne stiano lassù, perché il resto del territorio è nostro e loro ci possono entrare solo se hanno comportamenti consoni. Consoni secondo i nostri costumi umani, è ovvio.

Forza M13, sono con te. Ti dirò, mi spiace dirlo ma ti conviene seguire il consiglio dell'ispettore federale (che, gliene dò atto, ha fatto sì che la popolazione grigionese ragionasse un attimo), ovvero, cerca di fare il bravo.

M13



A proposito di orsi, vi consiglio un libro veramente divertente, "Il Migliore Amico dell'Orso", dello scrittore finlandese Arto Paasilinna, che racconta le esilaranti avventure di un orso, Satanasso, e del suo "padrone", un pastore protestante che l'ha allevato fin da cucciolo, e che grazie all'orso darà una svolta alla sua vita.