Questo è dunque uno spot di una catena di supermercati svizzera, che al pari di molti altri punta molto sul veicolare l'idea che i loro prodotti sono freschi, bio e provenienti da animali allevati nel rispetto della specie e felici di dare uova, latte, e anche la propria carne ai consumatori umani, che in cambio garantiscono loro un'esistenza serena. Finché glielo concediamo.
Ora, personalmente sono molto affezionata alla Migros, perché ci vado da sempre e diversi loro prodotti sono deliziosi, tant'è che me li porto anche a Milano ogni tanto.
Secondariamente questo spot è da un lato molto carino, divertente, e ben fatto.
Però, Migros, questa non è la realtà. Non ci puoi raccontare che questa mucca è felice di dare il proprio latte, quando affinché lo produca è stato necessario farle avere un vitellino che alla nascita le è stato prontamente sottratto. Perché il latte ce lo prendiamo noi, e per farlo spremiamo ben bene le povere mucche, dopo appunto averle private dei loro piccoli (con enorme sofferenza da parte di entrambi), e come ringraziamento quando il loro "ciclo produttivo" (orrenda espressione) è esaurito, le mandiamo al macello, dove già avevano concluso la loro breve esistenza i loro figli. Magari questa del filmato verrà risparmiata, proprio in onore della sua partecipazione allo spot. Ma migliaia e migliaia di mucche "da latte" fanno quella fine. Anche nella verdeggiante Svizzera.
E le galline ovaiole? Anche loro vengono spremute ben bene, e anche se vivono in un allevamento a terra (che poi bisogna sempre vedere che cosa si intende, mi pare che spesso siano comunque chiuse in capannoni, a terra, sì, ma sempre rinchiuse; e poi anche se vivono all'aperto in qualche luogo bucolico la loro sorte è segnata ugualmente), quando la loro produzione di uova non risponde più allo standard le galline vengono soppresse. Una volta ho sentito che in Svizzera vengono gassate in appositi camion, o un luogo simile. Animali di meno di due anni, se non sbaglio.
Per non parlare della sorte dei pulcini maschi, che, ovviamente non essendo in grado di diventare produttori di uova, vengono fatti fuori appena usciti dall'uovo, e non scendo in dettagli. Ho sentito che stanno studiando un modo per determinare il sesso del pulcino prima della nascita, per ovviare a questo problema. Per le ovaiole non cambierà niente comunque.
Cara Migros, io ti voglio bene. Ma questa ipocrisia mi fa davvero arrabbiare. Questo non è rispettare gli animali, ma sminuire ancora una volta il loro sfruttamento, la loro sorte infelice.
Dietro l'allegria di questo spot c'è l'occultamento, la rimozione, della realtà. Oltre al solito imperante antropocentrismo, per il quale sembra che gli animali siano su questa terra a nostro uso e consumo, pronti a sacrificarsi per noi, ad offrirci tutto ciò che desideriamo, e a farlo con gioia.
Consumatori, aprite gli occhi, non lasciatevi ipnotizzare dall'apparenza ingannevole dell'allevamento sostenibile. Alla fine è solo sfruttamento. Magari bio, magari dorato, ma sempre sfruttamento.