domenica 30 dicembre 2012

Ciao Max

L'altro giorno ho sentito alla radio la notizia della scomparsa di Max.
Max era una cicogna di tredici anni. I suoi spostamenti migratori sono stati monitorati in tutto questo tempo grazie ad un gps che le era stato messo quando era ancora una giovane cicogna, in Svizzera, dove era nata.
Max, che a dispetto del nome datole era una femmina, nella sua vita ha messo al mondo trentun figlioletti, e percorso chilometri e chilometri lassù tra le nuvole, spinta dal suo istinto per la migrazione.
In questi anni ha fornito preziose informazioni agli studiosi che l'hanno sempre seguita con interesse, ma anche con sincero affetto.
Da qualche giorno Max risultava ferma nello stesso punto, in un parco in Spagna. Dalla Svizzera hanno così chiesto ai colleghi spagnoli di andare a vedere e purtroppo non si è potuto che constatare la morte della cicogna.




Ciao Max, instancabile viaggiatrice dei cieli, abituata a sfiorare le nuvole con le tue grandi ali.
Quante cose avrai visto da lassù, mentre volavi sopra le città, le campagne, i boschi e il mare, guidata dal tuo istinto misterioso verso luoghi caldi e esotici che io forse non visiterò mai.
In qualche modo è come se avessimo volato anche noi con te verso Sud, e poi di nuovo verso casa.
Ciao Max.

domenica 23 dicembre 2012

Post di Natale





Con questa foto natalizia di Hitch e Freud, auguro a tutti, cari lettori, un felice Natale.
Inizialmente volevo scrivere un vero post, ma temo di avere esaurito la mia ispirazione natalizia lo scorso anno. Qui potete leggere, se a quel tempo non eravate ancora approdati da queste parti, quel post di dodici mesi fa, che resta comunque attuale e al quale non saprei che cosa aggiungere.

Auguroni a tutti :-)

mercoledì 19 dicembre 2012

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Polly (qui il mio post su di lei risalente allo scorso anno), la Terranova dello studio, tra pochi giorni compie tredici anni.
Un bel traguardo, per un cane della sua mole.
Una volta ho letto, a proposito di questa razza: "è un cane grande, nero...ma non fa paura a nessuno".
E' assolutamente vero, almeno per quanto riguarda Polly. Penso che sia una delle creature più buone che mai siano state su questa terra. Ci si può fidare ciecamente di lei, mai e poi mai si rivolterebbe contro qualcuno. L'aggressività le è totalmente estranea.
Dai suoi occhi nocciola traspare una bontà disarmante.
A volte caparbia, un po' acciaccata dall'età, che rende incerte le sue zampe posteriori, trascorre queste giornate invernali sdraiata sul tappeto all'ingresso. Una nera, folta massa ronfante, che qualche volta si cappotta beata sulla schiena, agitando nell'aria le sue zampotte pelose, per poi ricadere su un fianco e continuare i suoi sogni, incurante di noi che dobbiamo scavalcarla per entrare e uscire.
Carissima Polly, mio cane abominevole, tanti auguri per il tuo compleanno. E grazie di fare parte della mia vita, di tenermi compagnia, di darmi fiduciosa la zampa. Grazie dei tuoi scondinzolamenti quando i nostri sguardi si incontrano.
Ti auguro che il tempo che avrai ancora su questa terra sia sereno, e che ci siano ancora tanti e tanti giorni per averti con noi.

Polly e io

domenica 9 dicembre 2012

E basta, no?




Sul numero di dicembre di Vogue Italia ecco un articolo di ode alle pellicce, che, a quanto leggo con sommo disgusto, verranno allegramente impiegate anche in varie collezioni primavera/estate.
Leggera come seta, morbida come velluto.
I poveri visoni, menzionati nell'articolo unicamente in quanto materiale pregiato, saranno felici di sapere che andranno ad agghindare indossatrici e signore benestanti non solo durante l'inverno, ma anche nei mesi più miti. "Sarà forse per quel suo sapore di natura o per quella sua connotazione wild, che tanto piace perché ha richiami ancestrali".
" Per il pelo si parla ora di epilatura, più che di rasatura" ci racconta il signor Gabriele Colangelo, stilista discendente a quanto leggo da una famiglia di pellicciai "una tecnica che permette di raggiungere lo spessore del velluto e avere quindi un materiale molto duttile e leggero".
Con tanti ringraziamenti da parte degli animali a cui quel pelo apparteneva.
Come le volpi, ad esempio, la cui pelliccia viene ora "tagliata a strisce sottilissime, che, applicate alternate al tessuto come organza o chiffon, dà un effetto finale simile alle piume" Ah!
Sentito, volpi? Contente di contribuire alla creazione di capi siffatti?

Gli animali, lo sappiamo bene purtroppo, vengono sfruttati crudelmente in vari ambiti. Li uccidiamo per mangiarli, per sperimentare farmaci, per tradizione, per vestirci con la loro pelle e il loro pelo. Tutte cose di cui potremmo benissimo fare a meno, specialmente oggi che il progresso ci mette a disposizione validissime alternative, se solo volessimo usarle.
Ci sono battaglie lunghe e difficili, come può esserla quella contro l'industria della carne, così radicata nelle nostre abitudini alimentari; o quella contro la vivisezione, per la quale, almeno, sembrano esserci spiragli per giungere infine al suo bando.
Vietare l'uso di pellicce invece non mi sembra così complesso. Penso che la maggior parte dell'opinione pubblica sarebbe assolutamente favorevole (parecchio più difficile, temo, il bando della pelle, che purtroppo viene usata tantissimo per l'abbigliamento, pensiamo solo alle scarpe...anche qui comunque volendo si potrebbe intervenire).
Vogliamo liberarci almeno da questa piaga? Vogliamo lasciare in pace almeno questi animali, che hanno tutto il diritto di tenersi il loro caldo pelo, invece di essere uccisi (anche barbaramente) dopo una vita di prigionia?
Personalmente non trovo nulla di "wild" o di ancestrale in una pelliccia. Ok, in tempi remoti era immagino l'unico modo per scaldarsi d'inverno, quando eravamo mezzi nudi in una caverna. Ma oggi?
Cari stilisti, caro Vogue, fate qualcosa davvero alla moda: incentivate l'uso di materiali sintetici, vedrete che otterrete splendidi risultati glamour anche così.
Questo sì sarebbe trendy. E etico, tanto per cambiare.