lunedì 25 novembre 2013

Nei pensieri, nei sogni e nel cuore

Nella remota eventualità che vi siate chiesti se la sottoscritta avesse ancora intenzione di farsi viva su questo blog, ebbene, eccomi qui.
Non metto insieme un post da quella che mi sembra un'eternità, per colpa della mia cronica incostanza, che spesso mi porta a lasciare un'attività anche per un lungo lasso di tempo.
In questo periodo di assenza che ho combinato? Prima di tutto ho fatto tante foto (forse l'unica occupazione che non abbandono mai, e non solo per lavoro, e che diventa per me sempre più importante), ho letto parecchio (specialmente ottimi racconti horror di stampo lovecraftiano, contenuti nella raccolta The Chtulu Mythos Megapack), ho visitato il museo egizio di Torino, ho seguito il finale di stagione di Formula 1 dal mio divano, assistendo sconsolata alle fughe di Vettel sulla sua super Red Bull, ho bighellonato, sono stata profondamente infelice e poi tutto l'opposto.

E poi ho portato sempre con me il pensiero dei tanti animali che soffrono per mano dell'Uomo.
Recentemente ho letto che noi del segno dell'Acquario siamo miliardari di immaginazione. Non so se sia vero per tutti, ma per me lo è sicuramente. La mia mente è sempre attraversata da idee e sogni. E ho sempre trovato conforto nell'immaginare.
Lo so che è una consolazione effimera, ma in qualche modo funziona. E spesso la sera, prima di addormentarmi, il buio della stanza diventa quel luogo meraviglioso che ho iniziato a plasmare tanto tempo fa. Quel rifugio tra le Alpi, confortevole e profumato di erbe e fiori montani, affacciato su un laghetto cristallino in cui si rispecchia il cielo azzurro attraversato da soffici vaporose nubi.
Quel luogo che non esiste, purtroppo, se non nel mio cuore. E i tanti animali che vi hanno trovato rifugio, trasportati dall'onda della mia immaginazione, in realtà sono morti nell'indifferenza del mondo.
Io non smetterò mai di sognare per loro una serenità che è ancora così tragicamente lontana nella vita reale. E chissà che luoghi simili a quello che vive luminoso nel mio cuore non possano sorgere un giorno, e divenire tangibili, effettivi baluardi di una società nuova, che agli animali dona finalmente ciò che in realtà è un diritto semplicissimo: la possibilità di vivere serenamente la propria esistenza, accanto a noi, non subordinati a noi. Esseri viventi con la loro dignità, e non oggetti a nostro uso e consumo. Creature con le quali relazionarci con rispetto invece che con arroganza, crudeltà e sufficienza.
Mentre dò un bacino al mio piccolo Clint, il criceto, penso che mi piacerebbe che questo gesto d'affetto giungesse a tutti gli animali perduti a cui precludiamo qualsiasi compassione.