Comunque, se qualcuno di voi si fosse chiesto che fine avessi fatto, posso dire di essere stata alle prese con alcune decisioni importanti (di cui spero di non pentirmi), di avere continuato il mio lavoro allo studio (fotografando anche diverse ricette vegane, tra l'altro), di stare cercando di ampliare la mia attività fotografica, e tante altre cose, qui nella nebbiosa Milano.
Basilio lo shih tzu sta bene, ha compiuto ieri due anni, il piccolo ingordo capellone.
Probabilmente lo vedrete prossimamente in versione natalizia su queste pagine.
Qualche giorno fa ho visitato dopo diverso tempo il sito dell'associazione Vitadacani, che si occupa sì di cani abbandonati ma anche di animali "da reddito" salvati dal loro infelice destino. Ho letto storie, vere, che mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi e mi hanno ricordato perché decisi di aprire questo blog. Storie che hanno ravvivato nel mio cuore quella fiamma che brucia da sempre, da quando ero piccola, ma già avevo il sentore dell'immensa tenebra che inghiotte tanti e tanti animali, come in un terribile mondo parallelo che preferiamo non vedere mentre viviamo la nostra vita sicura di esseri umani.
Quella fiamma si era forse un po' spenta, ultimamente, sopita dalle mie umane preoccupazioni e occupazioni. Ma leggere quelle storie le ha ridato vigore, e mi ha fatto capire che essa brucerà sempre dentro di me.
Si ravviva dolorosamente quando incappo in storie terribili, e sono tante, se uno cerca ne trova a bizzeffe di orrori perpetrati nei confronti degli animali.
Ma si ravviva anche con gioia quando leggo di liberazioni, di lieto fine, perché esistono anche queste, e grazie a persone che con abnegazione si dedicano a tirare fuori dall'inferno alcune delle tane disgraziate bestie che la nostra società considera "da reddito".
L'ho già scritto una volta, lo ripeto qui. Io non credo che riuscirei a guardare in faccia l'orrore. Non potrei mai andare a filmare o fotografare ciò che accade in quei luoghi nascosti che sono gli allevamenti e i macelli, o a partecipare a presidi davanti ai mattatoi (come fa coraggiosamente Rita, ad esempio). Io morirei a vedere quegli animali passare a pochi centimetri da me e sapere di non poter fare niente per portarli via da lì. Forse è un atteggiamento infantile, ma per me sarebbe insostenibile.
Posso guardare senza battere ciglio massacri cinematografici di ogni genere, ma quello no.
Perché quello è vero, ed è una violenza talmente arbitraria e perpetrata su esseri talmente alla nostra mercé che mi è insopportabile.
Però in questo 2016 ormai prossimo voglio andare in uno dei santuari per animali che ci sono nei dintorni di Milano, gestiti sempre dall'associazione Vitadacani, e fotografare gli animali che ci vivono, al sicuro, liberi di essere se stessi, di sviluppare e esprimere la propria individualità, finalmente.
Quella fiamma brucerà sempre, alimentata dal male e dal bene, dall'orrore e dalla meraviglia, mentre apro gli occhi nella tenebra o nella serenità di un rifugio.
Senza dimenticare mai loro che si perdono in quell'universo oscuro che preferiamo ignorare.
Senza dimenticare mai loro che si perdono in quell'universo oscuro che preferiamo ignorare.
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